lunedì 26 novembre 2012

Choosy

Impazza la polemica, storie di susseguono su Facebook di giovani e meno giovani come me che si arrangiano e si lamentano, portando ad esempio le proprie vite. Dimostrare di non essere choosy, o di esserlo contro coloro che ci stanno intralciando il futuro.

Ieri un ragazzino in tv diceva alla d'urso che il problema non è che non ci regalano il futuro, il problema è che ce lo stanno togliendo...
Non credo sia esatto: ce lo stanno intralciando, si stanno mangiando le nostre risorse perché vogliono stare meglio loro.. Egoisticamente umano.

Peccato la loro ottusità e mancanza totale di lungimiranza stia rovinando loro stessi. Stanno raccogliendo i frutti della loro cattiva semina. Noi siamo vittime. Ma possiamo
Ancora fare qualcosa.
Non si tratta solo della guerriglia. Si tratta di cambiare il nostri quotidiano.

Non è facile. Avevo progetti pensavo di poter costruire il mio piccolo esempio di cambiamento ed entrare a far parte di quel bel libro di storie che vogliono crederci nel futuro.
Ma non è sempre così ovvio. Siamo persone e tante volte ci sono altri tremila fattori che non vanno come avevamo pensato.
Mi sto ritrovando, io di 17anni forse 21 o 22 massimo.
Entusiasmo e voglia di volare.
Il progetto di "stabilità" rimandato ad un futuro forse prossimo forse lontano. Che poi chi dice che in movimento non si possa essere stabili"?!
Ci manca lo spunto della vita in libertà, ma non posso pensare di aver 27 anni ed essere ancora/ di nuovo al punto della scoperta del mondo.. Eppure è così ed è inutile ribellarsi e perseguire in un progetto al momento impossibile infarcito di valori e affetti che non ci sono più.

Keep going.
Perché la vita è davvero BELLA.

We don't want just the cake, we want the whole fucking bakery.

Questo significa non essere choosy ma navigare nel mondo saper comprendere i momenti, adattarsi alle situazioni. Non è facile, ma è così bello.

Amare senza domande e senza pretese.. Non perdere tempo nel piangersi addosso per ciò che non c'è.

lunedì 2 luglio 2012

Persa

Persa ancora di nuovo più che mai..
No forse no.. Forse questa volta non ho perso lamia strada, ho perso solo l'accompagnatore, ma la strada è quella, proprio quella che ho scelto io, quella piena di rovi e picchi impervi, quella dove le torte sono troppe perché la maggior parte sono velenose.
C'è una parete rocciosa e io a scalare con le corde non ho imparato ancora. Ma questa volta ho ancora me stessa e una platea di amici che fa il tifo....

Non vorrei provare questo dolore non vorrei sentirmi improvvisamente più in bilico. Non vorrei sentire gli occhi bruciare e le tempie pulsare. Vorrei dormire e al risveglio sapere che è un passato lontanissimo di quelli che dici che ti hanno insegnato tanto, saltare la parte del: questo era il nostro progetto questi eravamo noi questo gli piacerebbe questo vorrei dirglielo... Vorrei svegliarmi e non pensare che c'è , semplicemente vorrei non pensarci
Vorrei superare il punto in cui vorresti non avere ricordi insieme o aver sperato in un qualcosa, vorrei non mi venisse in mente e mantenerne solo un salubre archivio di esperienze vissute. Vorrei non sentirmi così sporca.
Vorrei non essere stata ingenua bel crederci, pur sapendo che se non ci avessi riprovato avrei vissuto l'intera vita nel dubbio.

venerdì 29 giugno 2012

PREPARIAMOCI

"Un nuovo terribile rifiuto, un miliardo di pezzi all'anno di materiale organico, il fondo del caffè, che finiva prima nell'umido o a concimare i vasi dei fiori, intrappolato ora dentro una capsula di plastica o alluminio. In attesa che le leggi pongano opportuni divieti, io semplicemente NON LE COMPRO" [ Luca Mercalli - Prepariamoci, in piano per salvarci ]

Ma io ogni tanto me lo gusto ... Ma almeno ri-usando il caffè per sturare i lavandini e la capsula per minchiate radical-shic.

Prepariamo noi stessi e le nostre case..

domenica 29 aprile 2012

l'italietta del verde pubblico

C'è chi spende tanto, fa faticare gli altri e parla di parchi (urbani)

 [foto di Walter Cavalieri]

C'è chi spende poco, fatica tanto, e FA i parchi verdi.


venerdì 27 aprile 2012

Makoviec: Cracovia in trasferta

Forse una delle cose che amo di più dei miei viaggi è sentire i profumi e i sapori.
Riuscire e risentirli è un piacere spesso troppo complicato, a volte frustrante solo provare a ricercare gli ingredienti nel proprio paese. Certo Roma in genere permette di reperire praticamente tutto con semplici scorribande a piazza Vittorio, credo che mi mancherà...


Questa volta non solo non ho resistito a provare a rifare una ricetta, ma ho anche trovato tutto, e riprodotto abbastanza facilmente l'originale. 

L'italietta che non cambia 2: La Vendetta.

E' la nostra italietta che non ci delude mai, soprattutto quando si torna dall'estero:

Atterri con le trombe di ryanair che urlano al mondo la loro puntualità, corri, ti sbrighi sulle scalette per non rimanere incastrato nel gruppo di italiani di ritorno da Aushwitz-Birkenau/casa del (vecchio)Papa (polacco) che ancora applaude per l'atterraggio, esci dal terminal ti dirigi al parcheggio dei pullman... e ad attenderti un misterioso vuoto abitato di rotolanti balle di smog. Ti guardi intorno... due impavidi che roteano la testa in cerca di segnali di esistenza del servizio autobus come te. Superato un veloce assalto da parte di un'altra compagnia di coaching, riesci a trovare nella borsa la stampa del tuo biglietto e controlli l'orario "sì, 22:30, proprio 22:30. Beh adesso arriverà sono solo le 22:17..anche voi per il Terravision?! Giusto!? Non è arrivata la signorin.... ah eccola"
Con passo deciso e poco aggraziato due stivali taccuti e sformati portano in giro un sedere fasciato nei leggnigs accessoriato di mani unghiate finte brillantinate in pandan con il canino, con cui tiene e parla in uno smartphone: "si amò t'ho detto qu'a è 'na cretina, ciè j'ha detto a deBBBorah che non poteva pijà er pullma  de ciampino e che doveva fà er turno de fiumicino quanno comunque a debborah cor cazzo che j'ha dato l'aRtro turno.... comunque sta sera non fnisco tardi perchè sciarleruà arriva a'e undici e mezza e partimo. Scusa tesorì mo' te devo lascià che sò 'nattimo impegnata... "
frangetta nera, dente brillintino e unghia appuntita si voltano verso l'aumentato numero di dispersi e con tono sufficiente: "Er Pullman de dieci e mezza 'n passa, c'avemo avuto 'n problema coR pullman, il prossimo aRiva a'e undici...'nso che divvè"

E così la povera cittadina stanca e affamata, soprattutto assetata/essiccata da una continua aria condizionata nelle ultime 6 ore di trasbordi tra pullman aeroporti e aerei, si dirige verso la compagnia di pullman dell'assalto appena sventnato per vederlo partire proprio sotto il naso.
Fa ancora 10 passi e arriva alla compagnia compartecipata della regione, dove l'autista è anche bigliettaio e forse anche sindacalista perchè parla di sciopero e rivolta col collega che va ad Anagnina. 3,90 € per un nuovo biglietto, e 10 persone che non si faranno mai più prendere per il fondoschiena da Terravision e lo comunicheranno a tutti i parenti ed amici che non conviene acquistare prima il biglietto da ciampino, visto che ti spacciano uno sconto che a Ciampino fanno obbligatoriamente dovendo essere in competizione con il servizio pubblico.

E così la povera cittadina la mattina successiva si sveglia nel proprio letto non pensando più alla notte precedente e si ritrova tuffata nel caos della metropoli, dovendola attraversare. Si "scontra" con impianti elettrici giudicati a norma che collegano lavatrici con il filo di rame delle casse, senza traccia e bruciati accanto alle tubature dell'acqua, per fortuna l'omino dell'elettrciità sfonda mezza casa e sistema tutto. Un sospiro di sollievo per la povera cittadina che pensa: beh dai, almeno adesso è nuovo è più sicuro ed oramai è fatta.
tornando a casa viene urgentemente contatta dall'omino del commercio (ossia profumatamente pagato commercilaista) che con una settimana abbondante di ritardo si è ricordato di quella quisquilia della registrazione del tuo contratto d'affitto e ti dice che è bloccato perchè gli serve quella certa raccomandata.... e la povera cittadina: ma quale? quella che mi aveva obbligato a mandare DOPO la registrazione nonostante io le avessi chiesto di farlo prima?? .. il povero omino del commercio accampa la scusa del neoprimoministrotecnico che cambia le leggi ogni giorno, sentendosi azzeccagarbugli e illudendosi di avere di fronte una povera ignorantella...
Risultato:
-corri a casa
-scrivi raccompnadata
-stampa raccomandata
-imbusta raccomandata
- corri alla posta
-fai fila alla posta
-arriva il tuo turno alla posta
"il computer è bloccato niente raccomandate" "mettete un cartello e uno non fa la fila" " signorina stiamo lavorando non c'era tempo, è da stamattina che è così" " APPUNTO"
-corri all'altra posta
-fai la fila all'altraposta e dopo 27 minuti:
"signori io a e 35 chiudo, mi finisce il turno, potete andarvene"
-fai resistenza pacifica all'altraposta
-poi ti alteri all'altraposta
-sfotti il direttore/pubblicoufficiale/fancazzista dell'altraposta
-10 minuti dopo la fine del turno dell'impiegatotipo della posta esci dall'altra posta e pensi: se invece di farci sto casino si fosse sbrigato aveva finito prima ancora di dire che staccava dal turno.
-scusati in inglese e francese con la signora tedesca che come te aveva fatto il giro di due uffici postali per inviare un pacco che però a lei non hano fatto inviare, perchè i servizio pacchi stranamente si è bloccato in contemporanea con il signor "iostacco a e 35" e neanche il direttore sarebbe mai stato in grado di accettare manualmente il pacco della signora.
-commenta con un'altra signora che ci vergognamo di essere italiane, o quanto meno connazionali di quell'incompetente sgarbato indolente del direttore/ufficiale/traffichino dell'altraposta.
-corri acasa
-scannerizzi la ricevuta della raccomandata
-invii per email la ricevuta della raccomandata
-chiami l'omino del commercio intimandogli di registrare il contratto entro la settimana...ah scusi c'è il ponte..il tempo scade il 4maggio "non si preoccupi ce la facciamo" lo ha detto davanti a testimoni, me lo segno.
-corri da nonna
-mangi di corsa essendo oramai un'ora e mezza in ritardo sul programma
-corri a casa
-fai la borsa
-corri a prendere l'arpa
-aspetti che arrivi ad Aquila con 40 minuti di riatrdo e vorresti uccidere chiunque ti cammini di fronte.
 -canti al coro
-ti svegli il giorno dopo senza voce e da lì rimani senza gola per il resto della settimana.... ma in questo forse non c'entra l'italietta...

venerdì 16 marzo 2012

l'italietta che non cambia

in Seggiovia:
ragazzinobiondo1: ahò no calcola che non si può andare nei fuori pista che te fanno la multa! però vabbè poi ce vai lo stesso...!!! (sguardo di intesa)

ragazzinobiondo2: ma che davvero ti fanno la multa?

rb1: sisi!! Una volta stavo con i miei cugini, che loro sono maestri di sci, e c'hanno fermato quelli della forestale che stavamo a uscì da un bosco e ci avevano messo la multa

rb2: no dai davvero? ma e come avete fatto?

rb1: no vabbè poi coi miei cugini abbiamo chiamato mi zio, loro padre ... il Sindaco di XXXX (il paesino ad un passo) e c'ha fatto togliere la multa.


Ecco e io pensavo: ve l'avrebbero dovuta fare doppia la multa proprio perchè eravate figli e nipoti del Sindaco di XXXXXX, come BUONESEMPIO. e poi ripensandoci la multa doveva essere TRIPLA visto che erano pure maestri di sci.

che ingenuità la mia!!! per fortuna che è gente di sinistra.

giovedì 2 febbraio 2012

Ferratelle di nonna Lucia




Il buongiorno nel bel mezzo di una bella nevicata. Il cielo è grigio, e i fiocchi scendono grossi e fitti. La temperatura si abbassa, l'umido passa in fretta e la giornata diventa iridescente. Il sole che riflette sulla neve morbida è rifratta in diversi colori tingendo il cielo e le nuove di rosa, dietro montagne luminose candide e immacolate.
Una passeggiata in questa neve è imprendibile .. In paese a piedi chiedendosi perché non sia sempre cosi.. È meglio. È stupendo. È appagante.
Spesa, ma non per me. Girando per le stradine ovattate e scivolose, portando i pacchi, a "nonna" Lucia, già che sono lì spalo la neve dall'ingresso: ripagata con una mattinata tra ferratelle e pizza rossa e con le patate.













Tutto ad occhio come sempre.
Su una spianatoia una fontana di farina e in mezzo sette uova un paio di cucchiai di strutto, circa undici di zucchero semolato, la scorza grattata di un limone un bicchierino di pernod e qualche manciata di semini di anice. Con una forchetta si raccoglie pian piano la farina dai lati amalgamando tutto bene fino a che diventa un impasto lavorabile a mano, poi si taglia in pezzetti che vengono infine trasformati in palline.
















A fuoco vivo, il ferro va fatto scaldare bene, ungendolo con l'olio o alla Lucia maniera con il grasso tagliato dal prosciutto inforcato e passato una volta ogni due tre ferratelle sul ferro. Quando questo è bello rovente..ed è meglio non provare la temperatura mettendoci una mano nel mezzo... Dunque si mette una pallina di impasto al centro e si chiude al volo stringendo i due ferri tra loro, dopo una trentina di secondi si gira il ferro dall'altro lato...altri trenta secondi e ZAC la ferratella è pronta.
Belle croccantine ed aromatizzate. Molti mettono anche un pizzico di cannella. Secondo ne è fondamentale un bel pizzico di sale,anche se pare che molti non lo mettano.

Presto sarà da provare la versione salata al pecorino....

domenica 22 gennaio 2012

spazzatura in presa diretta




Domenica 22, non potete non vedere presa diretta sul questione della spazzatura...
non potec continuare a fare finta che il problema non esista anchea Roma e non solo a Napoli, di cui già non si parla più.....

Rai Tre Presadiretta - 22 gennaio 2012
 
Non potete fare finta che non esista un'alternativa:
consumre meno, produrre meno rifuti e quilli che si producono comunque differenziarli, riusarli, e riciclarli.

la storia delle cose (the story of stuff)




Perchè io ci ho camminato su quella m***a di Malagrotta, e ho purtroppo sentito bene quel puzzo schifoso, ho visto quel nero che si chiama percolato... e c'ero anche quando si è trattato di dire agli snob fergenesi del cazzo che c'è un PROBLEMA.

http://www.zerowastelazio.it/  qualcuno già c'è.....

per i contatti con San Francisco... grazie Sergio Apollonio.



Spero che Fregene abbia almeno socchiuso un occio...ma so che molte persone si stanno svegliando, e forse non solo quelli che rischiano di vedersi la propsia abitazione sommersa di talquale. Io lo spero. Io spero che le immagini dei limoni storti chegiravano quando a Napoli c'era la guerriglia, spero che i racconti delle mamme con i bambini peini di malattie e fastidi nati nei dintorni di chiaiano...o dov'era... beh ecco io spero che dall'angolo del cervello di ognuno facciano capolino nel momento giusto.

RifiutiZERO fiumicino

lunedì 16 gennaio 2012

La voce di una donna a cui piace la "carne"

Girando per caso di link in link, mi sono ritrovata sul blog di una donna, incredibilmente intimo e allo stesso tempo aperto e accogliente. Nel senso che è una donna che come altre è precaria, che come altre scrive per non pagare uno psicologo, che come altre affronta le difficoltà a testa alta e rispettando se stessa.
Fa un lavoro "particolare", perché è precario.
parla della Vita, dell'amore e del sesso.

Dovrebbero leggerlo molti uomini, e altrettante donne.

mi piace perché scrive così:

"La carne piace"
Per favore, confortate le lavoratrici e le donne, uomini ma anche donne a cui piacciono le donne: volete dirlo che la magrezza c’entra poco con l’erotismo e la sessualità?
Mi piace Perché ride della sottile ironia che nel suo precario lavoro di "puttana al telefono" non viene richiesta la bella presenza, ma per fare la "brava" hostess sì, per fare la commessa "per bene" anche....stranamente per i lavori per bene è sempre richiesta la bella presenza... 
Mi piace perché Ama, ama gli uomini e l'Amore, ama la vitalità della carne, perché non si vergogna di essere chi è.
vi consiglio: La scostumata

sabato 14 gennaio 2012

i 309 per cui lasciare l'italia.


"Eh ma l'italia è così Gustav. Ti devi concentrare sulle cose belle, altrimenti non se ne esce"
"Io credo si abbia il dovere morale non di fuggire, ma di restare sul posto e di non mollare mai"

Ma come si fa a non vedere i 309 deputati contrari all'arresto di Cosentino? cerco di concentrarmi sui 298 favoreli, ma quei 309 mi invadono il cervello.

mercoledì 11 gennaio 2012

Pane e Antropologia

...no, l'antropologia non smetterà mai di scorrermi nelle vene. Sarà sempre filtro di ogni mio sguardo, dietro ogni azione. Verrà impastata in ogni pane, pizza, pandoro o biscottino prodotto dalle mie mani.

lunedì 9 gennaio 2012

aquilani e non solo, in fermento partecipativo e consapevole



Le immagini di questo video si commentano da sole.
L'unica cosa che vorrei sottolineare è che non si sta parlando di un intervallo statico. eeehhhh no! statico proprio no. forse la rciostruzione fisica si muove talmente piano da sembrare ferma, ma qualcosa di più importante si sta muovendo. Da un lato il rischio della disgregazione sociale causato dall'improvvisa modifica dei rapporti di vicinato, la "deportazione" in quartieri inesistenti in case dall'alienante uguaglianza e a-modificabilità. Dall'altra il bisogno di ripensare l'accaduto, di porsi domande sul post-terremoto, e poi sul prima. Quali le vulnerabilità, quali le problematiche invisibile agli occhi dell'abitudine!? Il dramma del terremoto ha portato alla luce tutto il non espresso, ha costretto a guardarsi dentro e intorno.
E' questo che stanno facendo da subito dopo il terremoto diverse persone, prima nell'intimità della propria solitudine in spazi nuovi e asettici, o nel frastuono della macchina degli aiuti, poi insieme ad altri, sempre più consapevolmente. Sono le assemblee e i movimenti, che si formano e si disgregano, ma ogni volta che si riformano hanno una forza in più quella dell'esperienza del confronto.
La CONSAPEVOLEZZA è la chiave di questa nuova aquilinaità. Laboratorio politico di partecipazione cittadina, questa è la grande opportunità che ha di fronte a se l'Aquila.
Ho già accennato altrove ad alcuni dei gruppi che più hanno inciso negl ultimi 32 mesi nel ricostruirsi di un'anima aquilana. Questo video ricorda a tutti quali sono i LUOGHI della propria identità, forse anche più di quanto li si sentisse effettivamente propri prima del sisma. ed è a partire dalla lotta per la ricosruzione di questi luoghi che sta rinanscendo quel tessuto sociale che si temeva si disperdesse totalmente fra le macerie. Nuove importanti relazioni si sono strette, anche sodalizi intellettuali inediti. L'occasione di ripensare la prorpria città, le proprie periferie hanno costretto a convivere architetti urbanisti filosofi antropologi medici giornalisti comunicatori studenti e casalinghe. COn tutti gli scontri del caso.
E così Casematte "non si lascerà intimidire", dopo aver creato un importantissimo punto d' inconto in un luogo che già da prima era lasciato al degrado e all'abbandono, non scapperà dopo aver messo in atto le intenzioni della ASL stessa che ora ne chiede lo sfratto: farne un luogo per l'integrazione sociale.
E a pochi kilometri di distanza si uniscono finalmente acuni giovani dell'altopiano delle Rocche, mettono le basi per interrompere il ciclo delle conflittualità controproducenti tra comuni con interessi molt più coincidenti di quanto vogliano vedere. Una consulta giovanile che serva da aggregante che dia forza a dei giovani sempre più sfiduciati sule loro possibilità di avere un futuro nei luoghi che amano. Un'occasione per analizzare insieme e criticare e poi proporre all'amministrazione comunale delle idee per migliorare la qualità della vita dei giovani residenti sull'altipiano.

Ma è forse nell' "Appello per l'Aquila" che più si esemplifica il ruolo aggregante del bisogo di ricostruzione di cui parlavo.
un Appello alla partecipazione ad una nuova politica per una nuova città. Forse per la prima volta ho l'impressione che non si voglia più banalmente indietro un'idealizzazione di città perduta, ma si voglia un'Aquila migliore rinnovata più consapevole aperta e positiva di fronte alla realtà della situazione: è una città diversa, ma non per forza peggiore, la si può migliorare. Consapevole della forza dei propri cittadini quali protagonisti della loro stessa storia.

"La città scrive il suo futuro"

A chi pensa che mai come oggi il bene di ogni singola persona è il bene comune costruito da una comunità solidale e consapevole.
A chi come noi crede che il necessario cambiamento possa avvenire ormai solo fuori dalle logiche delle spartizioni partitiche, che la politica debba essere lo strumento di partecipazione alle scelte per il bene comune.
A chi crede che la forza di un programma dipende sia dalla qualità delle proposte che dal percorso di condivisione che le genera, dalla storia di chi lo propone e dalle forze che riesce a mobilitare.
A chi sente che oggi abbiamo la responsabilità di dimostrare di essere all'altezza di chi nei secoli ci ha preceduto e rifondare una città migliore.

venerdì 6 gennaio 2012

giovedì 5 gennaio 2012

Buon 2012 Rocch'i cagn me'

E' l'esasperazione della conflittualità che rovina, esclude il dialogo, la critica e la potenziale costruttività di un incontro/scontro. E tale esasperazione trova terreno particolarmente fertile quando a mancare è la capcità di giocare in gruppo, come in una vera e propria squadra. Quando ognuno crede di dover fare tutto da solo avendo scarsissima considerazione di qualunque cosa facciano gli altri.

In questo momento le parole migliori da dedicare ad una squadra che amo alla follia, Rocca di Cambio tutta e più in particolare la pro-loco, sono quelle usate da Parisse per descrivere il suo amato rugby:

"Al termine della partita i giocatori delle due squadre sono soliti ritrovarsi insieme ai tifosi e a tutti coloro che hanno preso parte allo svolgimento della gara per festeggiare l’incontro appena concluso: è il cosiddetto terzo tempo, inteso come momento conviviale [...] Il rugby è sacrificio e ci vuole il contributo di tutti per arrivare al traguardo. I princìpi sui cui si fonda il rugby sono gli stessi che andrebbero applicati nella vita di tutti i giorni: valori sociali ed emozionali quali il coraggio, la lealtà, lo spirito sportivo, la disciplina ed il lavoro di squadra."

D'altronde John Kirwan ex allenatore della nazionale italiana di Rugby ha detto: "Questo è uno sport che allena alla vita".
Proprio questo allenamento alla vita auguro per il 2012 ai miei più cari nuovi Amici, perchè la ricostruzione fisica sia anche sociale e di qualità, porti a ricostruire e riallacciare legami rotti da troppo tempo, e allontani dinamiche viziose, antiche e incancrenite..

Vi voglio bene perchè siete tutti in qualche modo speciali, ma quando state insieme RISPLENDETE, e siete in grado di dare vita a "cose" inaudite, di regalare momenti pieni di allegria anche al freddo e al gelo (dell'ex asilo)...