venerdì 27 aprile 2012

Makoviec: Cracovia in trasferta

Forse una delle cose che amo di più dei miei viaggi è sentire i profumi e i sapori.
Riuscire e risentirli è un piacere spesso troppo complicato, a volte frustrante solo provare a ricercare gli ingredienti nel proprio paese. Certo Roma in genere permette di reperire praticamente tutto con semplici scorribande a piazza Vittorio, credo che mi mancherà...


Questa volta non solo non ho resistito a provare a rifare una ricetta, ma ho anche trovato tutto, e riprodotto abbastanza facilmente l'originale. 


Me ne aveva parlato Beatrice, la signora che lavora da nonna, di questo dolce come una brioche ripiena di semi di papavero; me ne aveva parlato Marco di questo pane/strudel che sicuramente mi sarebbe piaciuto, dolce ma non troppo morbido ma non pannoso nè cremoso, gustoso ma non troppo pesante.

Deve essere ottimo a colazione, ma io lo ho assggiato su Kopiec Kosciuszki [qui], ossia un colle artificiale da cui si vede tutta Cracovia, in un giorno di pieno sole.. ed era unico.
  

E da lì si vedeva tutto, tutte le strade tra cui ho camminato in cerca di begli scorci, e bar in cui ripararmi dal freddo o dalla pioggia di Marzo, o a godermi il primo sole di Aprile.





Il castello fortificato del Wawel [qui]. 







Le anse della Vistola, dove chi può si ricorda il proprio amore. 

 

Il quartiere ebraico kazimierz, i suoi pub con le ottime birre artigianali (perchè ai Polacchi non jè puoi proprio dì nulla sulle birre), per non parlare della zapiekanka [qui e qui] di Plac Nowy, o la piekarnia "di mio padre" con i suoi pani scuri farine macinate a pietra e lievito madre. Il museo di Shindler [qui e qui] e il ghetto. 



La cinta verde intorno le mura, che racchiudono il centro medioevale e dalla porta camminando tra l'internazionalissima Florianska tappezzata di McDonald, KFC, risto mexicano, kebabbari H&M, intimissimi ecc, ti trasporta distrattamente su Rynek Glowny, la piazza talmente grande ma talmente grande che nel mezzo c'è un grande palazzo che è un mercato: sukiennice; e c'è ancora spazio per le bancarelle, il mercato dei fiori, le carrozze per i turisti e la distesa di tavolini che la cirocondano. 




Forse guardando bene si vedevano anche le signore che con il loro baracchino vendono quelle ciabelle di pane ricoperte di semi di papavero o di formaggio: i bajgiel [qui]. Ovunque tra una chiesa e l'altra.






E da una parte Galeria Krakowska, capitale del capitalismo, civile tempio del wifi-gratuito bar e tavolini su cui studiare e lavorare, libreria in cui sfogliare i quotidiani internazionali, tra meravigliosi negozi di sport, abbigliamento ed elttronica, un enorme ed un immancabile iperfornito Carrefour. 


Galeria posizionata a Sndwich tra la stazione per andare a Wielica e la sua miniera di Sale e l'autostazione per andare ad Aushwitz. Dall'altro lato l'autostrada per Zakopane.. ma per tutte queste gite fuori porta merita un altro approfondimento degno di un "turista per caso".

Stavo dicendo del Makoviec di quanto sia buono, e che non ho resistito a rifarlo dopo aver trovato nella dispensa i semi di papavero.



Ingredienti:

Per l'impasto che somiglia ad una brioche un pochino più fitta e meno soffice:
400 gr. di farina 20 gr. di lievito
50 gr. di latte
100 gr. di zucchero
2 uova
scorza d'arancia
un pizzico di sale
50 gr. di burro

Per il ripieno:
1/2 bicchiere di latte
100 gr. di semi di papavero (mak) tritati
1/2 arancia
100 gr. di zucchero
4 cucchiai di mollica di pane
2 cucchiai di miele
30 gr. tra uvetta, noci e pinoli
un cucchiaino di cannella
3-4 cucchiai di burro
un rosso d'uovo

Preparare in anticipo il ripieno per permettergli di riposare e rafreddarsi, ed iniziare dalla cosiddetta "masa makowa". Mak infatti sono i semi di papavero. Se non avete i semi già tritati cercate di farlo con qualcosa, io non ci sono riuscita e li ho utilizzati interi. Portare ad ebollizione il mezzo bicchiere di latte e versarvi, lentamente, i semi di papavero, lasciandone un cucchiaino da parte per la decorazione del dolce. Cuocere 5 minuti sempre mescolando, togliere dal fuoco e far riposare.
Utilizzare il succo d arancio e mettere da parte la scorza che serve per l'impasto. Unire lo zucchero, il miele, la mollica di pane, l'uvetta (a me non piacciono e le ho omesse), le noci triturate ed i pinoli, aggiungere la cannella, il burro e un cucchiaio del succo d'arancia. A questo punto aggiungere "masa makowa", cioè i semi ammollati nel latte che orami sembrerà come se si fossero assorbiti tutto, a questo composto di burro zucchero e spezie.

Ho molti dubbi su come preparare l'impasto simil brioche. Ho trovato un paio di ricette, ma con procedimenti o non spiegati bene o poco da brioche...

Io ho imastato il burro con la farina e nel frattempo sciolto il lievito nel latte, aggiungendo questo ultimo alla farina e burro. unire le uova e con queste il sale e lo zucchero in modo da scigliere i cristali, poi la scorza d'arancio e impastare abbastanza a lungo da ottenere unapalla liscia ed omogenea. Coprirla in una ciotola con la pellicola e lasciar lievitare (io purtroppo non avevo sufficinete tmepo e non ho aspettato che raddoppiasse, e si vede perchè mi si è spezzato.

Dopodichè tirata a circa un centimetro di altezza a forma di rettangolo e spalmarvi il ripieno alsciando un bordo liscio che sarà quello che metterete sopra per chiudere il rotolo. Chiudere bene i lati altrimenti esce tutto il burro, spennellare con tuorlo e unirci i semi di papavero per la decorazione. Far lievitare nuovamente fino al raddoppio nella teglia e infornare nel forno preriscaldato a 180°C per circa 45 minuti... ma dpende molto dalla dimensione del rotolo e dalla lievitazione. Credo che se fosse stato ben lievitato avrebbe cotto meno.

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