domenica 22 gennaio 2012

spazzatura in presa diretta




Domenica 22, non potete non vedere presa diretta sul questione della spazzatura...
non potec continuare a fare finta che il problema non esista anchea Roma e non solo a Napoli, di cui già non si parla più.....

Rai Tre Presadiretta - 22 gennaio 2012
 
Non potete fare finta che non esista un'alternativa:
consumre meno, produrre meno rifuti e quilli che si producono comunque differenziarli, riusarli, e riciclarli.

la storia delle cose (the story of stuff)




Perchè io ci ho camminato su quella m***a di Malagrotta, e ho purtroppo sentito bene quel puzzo schifoso, ho visto quel nero che si chiama percolato... e c'ero anche quando si è trattato di dire agli snob fergenesi del cazzo che c'è un PROBLEMA.

http://www.zerowastelazio.it/  qualcuno già c'è.....

per i contatti con San Francisco... grazie Sergio Apollonio.



Spero che Fregene abbia almeno socchiuso un occio...ma so che molte persone si stanno svegliando, e forse non solo quelli che rischiano di vedersi la propsia abitazione sommersa di talquale. Io lo spero. Io spero che le immagini dei limoni storti chegiravano quando a Napoli c'era la guerriglia, spero che i racconti delle mamme con i bambini peini di malattie e fastidi nati nei dintorni di chiaiano...o dov'era... beh ecco io spero che dall'angolo del cervello di ognuno facciano capolino nel momento giusto.

RifiutiZERO fiumicino

lunedì 16 gennaio 2012

La voce di una donna a cui piace la "carne"

Girando per caso di link in link, mi sono ritrovata sul blog di una donna, incredibilmente intimo e allo stesso tempo aperto e accogliente. Nel senso che è una donna che come altre è precaria, che come altre scrive per non pagare uno psicologo, che come altre affronta le difficoltà a testa alta e rispettando se stessa.
Fa un lavoro "particolare", perché è precario.
parla della Vita, dell'amore e del sesso.

Dovrebbero leggerlo molti uomini, e altrettante donne.

mi piace perché scrive così:

"La carne piace"
Per favore, confortate le lavoratrici e le donne, uomini ma anche donne a cui piacciono le donne: volete dirlo che la magrezza c’entra poco con l’erotismo e la sessualità?
Mi piace Perché ride della sottile ironia che nel suo precario lavoro di "puttana al telefono" non viene richiesta la bella presenza, ma per fare la "brava" hostess sì, per fare la commessa "per bene" anche....stranamente per i lavori per bene è sempre richiesta la bella presenza... 
Mi piace perché Ama, ama gli uomini e l'Amore, ama la vitalità della carne, perché non si vergogna di essere chi è.
vi consiglio: La scostumata

sabato 14 gennaio 2012

i 309 per cui lasciare l'italia.


"Eh ma l'italia è così Gustav. Ti devi concentrare sulle cose belle, altrimenti non se ne esce"
"Io credo si abbia il dovere morale non di fuggire, ma di restare sul posto e di non mollare mai"

Ma come si fa a non vedere i 309 deputati contrari all'arresto di Cosentino? cerco di concentrarmi sui 298 favoreli, ma quei 309 mi invadono il cervello.

mercoledì 11 gennaio 2012

Pane e Antropologia

...no, l'antropologia non smetterà mai di scorrermi nelle vene. Sarà sempre filtro di ogni mio sguardo, dietro ogni azione. Verrà impastata in ogni pane, pizza, pandoro o biscottino prodotto dalle mie mani.

lunedì 9 gennaio 2012

aquilani e non solo, in fermento partecipativo e consapevole



Le immagini di questo video si commentano da sole.
L'unica cosa che vorrei sottolineare è che non si sta parlando di un intervallo statico. eeehhhh no! statico proprio no. forse la rciostruzione fisica si muove talmente piano da sembrare ferma, ma qualcosa di più importante si sta muovendo. Da un lato il rischio della disgregazione sociale causato dall'improvvisa modifica dei rapporti di vicinato, la "deportazione" in quartieri inesistenti in case dall'alienante uguaglianza e a-modificabilità. Dall'altra il bisogno di ripensare l'accaduto, di porsi domande sul post-terremoto, e poi sul prima. Quali le vulnerabilità, quali le problematiche invisibile agli occhi dell'abitudine!? Il dramma del terremoto ha portato alla luce tutto il non espresso, ha costretto a guardarsi dentro e intorno.
E' questo che stanno facendo da subito dopo il terremoto diverse persone, prima nell'intimità della propria solitudine in spazi nuovi e asettici, o nel frastuono della macchina degli aiuti, poi insieme ad altri, sempre più consapevolmente. Sono le assemblee e i movimenti, che si formano e si disgregano, ma ogni volta che si riformano hanno una forza in più quella dell'esperienza del confronto.
La CONSAPEVOLEZZA è la chiave di questa nuova aquilinaità. Laboratorio politico di partecipazione cittadina, questa è la grande opportunità che ha di fronte a se l'Aquila.
Ho già accennato altrove ad alcuni dei gruppi che più hanno inciso negl ultimi 32 mesi nel ricostruirsi di un'anima aquilana. Questo video ricorda a tutti quali sono i LUOGHI della propria identità, forse anche più di quanto li si sentisse effettivamente propri prima del sisma. ed è a partire dalla lotta per la ricosruzione di questi luoghi che sta rinanscendo quel tessuto sociale che si temeva si disperdesse totalmente fra le macerie. Nuove importanti relazioni si sono strette, anche sodalizi intellettuali inediti. L'occasione di ripensare la prorpria città, le proprie periferie hanno costretto a convivere architetti urbanisti filosofi antropologi medici giornalisti comunicatori studenti e casalinghe. COn tutti gli scontri del caso.
E così Casematte "non si lascerà intimidire", dopo aver creato un importantissimo punto d' inconto in un luogo che già da prima era lasciato al degrado e all'abbandono, non scapperà dopo aver messo in atto le intenzioni della ASL stessa che ora ne chiede lo sfratto: farne un luogo per l'integrazione sociale.
E a pochi kilometri di distanza si uniscono finalmente acuni giovani dell'altopiano delle Rocche, mettono le basi per interrompere il ciclo delle conflittualità controproducenti tra comuni con interessi molt più coincidenti di quanto vogliano vedere. Una consulta giovanile che serva da aggregante che dia forza a dei giovani sempre più sfiduciati sule loro possibilità di avere un futuro nei luoghi che amano. Un'occasione per analizzare insieme e criticare e poi proporre all'amministrazione comunale delle idee per migliorare la qualità della vita dei giovani residenti sull'altipiano.

Ma è forse nell' "Appello per l'Aquila" che più si esemplifica il ruolo aggregante del bisogo di ricostruzione di cui parlavo.
un Appello alla partecipazione ad una nuova politica per una nuova città. Forse per la prima volta ho l'impressione che non si voglia più banalmente indietro un'idealizzazione di città perduta, ma si voglia un'Aquila migliore rinnovata più consapevole aperta e positiva di fronte alla realtà della situazione: è una città diversa, ma non per forza peggiore, la si può migliorare. Consapevole della forza dei propri cittadini quali protagonisti della loro stessa storia.

"La città scrive il suo futuro"

A chi pensa che mai come oggi il bene di ogni singola persona è il bene comune costruito da una comunità solidale e consapevole.
A chi come noi crede che il necessario cambiamento possa avvenire ormai solo fuori dalle logiche delle spartizioni partitiche, che la politica debba essere lo strumento di partecipazione alle scelte per il bene comune.
A chi crede che la forza di un programma dipende sia dalla qualità delle proposte che dal percorso di condivisione che le genera, dalla storia di chi lo propone e dalle forze che riesce a mobilitare.
A chi sente che oggi abbiamo la responsabilità di dimostrare di essere all'altezza di chi nei secoli ci ha preceduto e rifondare una città migliore.

venerdì 6 gennaio 2012

giovedì 5 gennaio 2012

Buon 2012 Rocch'i cagn me'

E' l'esasperazione della conflittualità che rovina, esclude il dialogo, la critica e la potenziale costruttività di un incontro/scontro. E tale esasperazione trova terreno particolarmente fertile quando a mancare è la capcità di giocare in gruppo, come in una vera e propria squadra. Quando ognuno crede di dover fare tutto da solo avendo scarsissima considerazione di qualunque cosa facciano gli altri.

In questo momento le parole migliori da dedicare ad una squadra che amo alla follia, Rocca di Cambio tutta e più in particolare la pro-loco, sono quelle usate da Parisse per descrivere il suo amato rugby:

"Al termine della partita i giocatori delle due squadre sono soliti ritrovarsi insieme ai tifosi e a tutti coloro che hanno preso parte allo svolgimento della gara per festeggiare l’incontro appena concluso: è il cosiddetto terzo tempo, inteso come momento conviviale [...] Il rugby è sacrificio e ci vuole il contributo di tutti per arrivare al traguardo. I princìpi sui cui si fonda il rugby sono gli stessi che andrebbero applicati nella vita di tutti i giorni: valori sociali ed emozionali quali il coraggio, la lealtà, lo spirito sportivo, la disciplina ed il lavoro di squadra."

D'altronde John Kirwan ex allenatore della nazionale italiana di Rugby ha detto: "Questo è uno sport che allena alla vita".
Proprio questo allenamento alla vita auguro per il 2012 ai miei più cari nuovi Amici, perchè la ricostruzione fisica sia anche sociale e di qualità, porti a ricostruire e riallacciare legami rotti da troppo tempo, e allontani dinamiche viziose, antiche e incancrenite..

Vi voglio bene perchè siete tutti in qualche modo speciali, ma quando state insieme RISPLENDETE, e siete in grado di dare vita a "cose" inaudite, di regalare momenti pieni di allegria anche al freddo e al gelo (dell'ex asilo)...